Non licenziabile il dirigente che segnala illeciti

La condotta di un direttore generale che segnali internamente degli illeciti e che non si rivolga all’autorità giudiziaria o amministrativa, non integra di per sé una giusta causa di licenziamento.
Con queste motivazioni la Sezione Lavoro della Cassazione (sentenza n. 17689 dello scorso 31 maggio) ha ritenuto illegittima la sanzione disciplinare comminata ad un manager che, a circa quattro mesi dalla propria assunzione, aveva evidenziato fatti di potenziale rilievo penale, esprimendo un formale dissenso al Consiglio di Amministrazione sulla bozza di bilancio relativa al periodo antecedente alla sua nomina.
Secondo la prospettiva del datore di lavoro, la segnalazione si sarebbe risolta in una ingiustificata e gratuita denigrazione dell’operato dei dirigenti e amministratori dell’azienda.
La Corte di legittimità, al contrario, ha escluso la rilevanza disciplinare, non ravvisando illiceità nelle modalità di manifestazione del dissenso.
Il legame fiduciario che caratterizza il rapporto di lavoro dirigenziale, si specifica nel provvedimento, non può determinare alcuna compressione del diritto di critica, di denuncia o di dissenso.

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