Illecito del dipendente e inchiesta interna all’ente

Con una recente sentenza (nr. 10934 depositata lo scorso 15 marzo). la Cassazione ha fornito alcune indicazioni sulle regole per lo svolgimento delle indagini interne e sul termine a disposizione dell’ente per proporre querela in caso di illecito commesso dal personale.
Più in dettaglio, la Corte ha precisato che, laddove l’ente sospetti l’appropriazione indebita di somme da parte di un proprio dipendente, il termine per proporre querela non decorre dalla mera notizia del fatto, ma dall’esito delle internal investigations, necessario per una conoscenza precisa del fatto e per una corretta denuncia. Di conseguenza, è stata dichiarata manifestamente infondata la doglianza dell’imputata circa la tardività della querela della società, in ragione di una generica anteriore conoscibilità del reato.
E’ stata invece ritenuta corretta la valutazione del giudice di merito che (pur dichiarando la prescrizione del reato) ha ritenuto “la contestazione parte (ultima) del processo di accertamento (…) in quanto diretto a ricevere la versione della persona offesa prima di procedere (…) alla denuncia”.

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