Attenzione alla raccomandazione: può costituire reato quando determina la condotta del Pubblico Ufficiale

Per il concorso dell’estraneo nell’abuso d’ufficio commesso dal Pubblico Ufficiale basta una telefonata che lo convinca ad omettere un atto del suo ufficio.
Secondo la recente sentenza della Cassazione del 27.5.2021, infatti, se la richiesta del privato incide concretamente sulla condotta del PU, il reato può dirsi integrato.
Nel caso in esame è configurato il concorso morale nell’abuso d’ufficio perché “l’istigazione” dell’estraneo “è stata ritenuta determinante della decisione presa dall’agente di polizia nell’omettere la contestazione della contravvenzione stradale più grave” nonostante ne ricorressero i presupposti.
La Corte di merito ha messo in evidenza che la scelta “del pubblico ufficiale è dipesa unicamente dalla telefonata ricevuta mentre era in corso il controllo stradale” ed ha pertanto confermato la condanna.

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